Un monologo ispirato e tratto dal libro omonimo, CENERE E CIELO, di Grazia Frisina, autrice quarratina, qui all'esordio drammaturgico.La Shoah raccontata da un punto di vista femminile: un alternarsi di narrazione e poesia, una tramatura a volte fitta e crudele, a volte tenue e in filigrana, volutamente priva di scene e di azione.