NON UNA DI PIU’: Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne
Guarda le foto della serata - Guarda il video - In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata mercoledì 25 novembre scorso, i tre comuni di Montale, Agliana e Quarrata si sono uniti per dare forza ad un’azione di contrasto al fenomeno che purtroppo risulta ancora fortemente radicato nella società odierna.
“Non una di più” è il titolo della manifestazione con cui i tre Comuni hanno presentato uno spettacolo, tenutosi al Teatro Moderno di Agliana la sera del 25 novembre, che ha visto protagoniste le amministratrici elette, assessore e consigliere, con un’interpretazione di una selezione di brani sul tema della violenza.
Un ringraziamento particolare va alla giovane montalese Matilde Barni che ha aperto e chiuso lo spettacolo con due trascinanti performance di danza moderna. La serata è stata arricchita anche dall’interpreazione vocale e musicale di Federica Scirè e Diego Lopilato, consiglieri comunali di Montale, che hanno eseguito brani della canzone italiana inerenti il tema oggetto della serata.
Per l’occasione sono stati illuminati di rosso alcuni monumenti del territorio: Piazza della Resistenza ad Agliana, Villa Castello Smilea e Piazza Matteotti a Montale, e la fontana della Piazza Risorgimento a Quarrata.
L’iniziativa ha visto coinvolti anche i commercianti dei tre territori che hanno manifestato la loro sensibilità allestendo a tema le vetrine delle loro attività.
Sul tema si è così espressa il Vicesindaco Luisa Tonioni:” Oggi è la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è una giornata di narrazione, una giornata che fa del racconto la testimonianza granitica e brutale di una violenza antica e difficile da estirpare. E' la giornata del racconto delle storie di quelle donne picchiate, brutalizzate, annullate, uccise.
E' la giornata di storie di debolezza, di una debolezza esposta e calpestata. Quello che incontriamo in questa giornata accanto all'odore acre e pungente della violenza, è il silenzio rarefatto della solitudine, una solitudine domestica, una solitudine della fragilità che si sente pericolosamente circondata dall'ostilità e dall'indifferenza.
In questo giorno dove tinte cupe creano una cappa insopportabile di radicale impotenza, servono anche altri racconti, altre parole che si alzino a squarciare il velo di dolore e di impotenza.
Parole che vadano oltre l'esposizione della debolezza e della rassegnazione. Le parole delle donne che ci raccontano come hanno fatto a liberarsi, di quelle che hanno trovato spazio per interrompere il circuito della violenza e che hanno la capacità di raccontarsi diverse, di raccontarsi come donne forti e libere. Parole di esempio, parole che aiutino a creare un clima di aiuto e solidarietà, parole che facciano della debolezza forza e che propongano nuovi modelli di femminile, parole che si moltiplichino fino a formare una barriera insormontabile alla violenza.
Raccontare mille storie di riuscita ci aiuta a cambiare noi stesse, i nostri uomini e il mondo che ci circonda. Ci aiuta a dare spazio alla forza delle donne, ai loro successi, ci aiuta a infondere fiducia in noi stesse, nelle nostre emozioni, nella nostra sensibilità, ci aiuta infine a svilire e annihilire un mondo, vecchio da sempre, dove la violenza e la prevaricazione ha la propria dimora.”